Corruzione: 20% delle PMI paga tangenti

Dilaga la corruzione, anche nel tessuto delle piccole e medie imprese. Sono i piccoli appalti e le commesse minori la nuova frontiera della tangente. E’ quanto emerge da un’indagine di Adnkronos: 5 PMI su 10 hanno rifiutato almeno una richiesta di denaro per concludere un affare nel corso dell’ultimo anno; 2 imprese su 10 ammettono di aver pagato una tangente, sotto una qualsiasi forma; 4 su 10 pensano che possano essere costrette a farlo in futuro.

Significativo anche il dato che riguarda le mancate denunce: delle imprese che hanno ricevuto richieste di denaro, solo 1 su 10 si è rivolta alle forze dell’ordine. Altrettanto eloquente la rassegnazione degli imprenditori di fronte a quello che viene percepito come un sistema consolidato: 8 imprese su 10 pensano che le proprie possibilità di chiudere affari sia influenzata da tangenti pagate da altri.

Il fenomeno è diffuso sia nelle contrattazioni tra privati sia nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Nel primo caso, le imprese si trovano spesso a dover pagare intermediari per vincere gare d’appalto improvvisate e condotte senza regole. Un fenomeno, questo, che viene segnalato in crescita rispetto al più tradizionale ricorso alla bustarella per tentare di pilotare gli appalti pubblici, che ha aumentato la sua diffusione tra quelli di importi ridotti, abitualmente frequentati dalle piccole e medie imprese.

Il quadro descritto trova riscontro nei numeri sul fenomeno corruzione a livello nazionale. Un recente rapporto Price&Waterhouse per l’Olaf, l’agenzia antifrode europea, quantifica in 120 mld di euro la somma sottratta ogni anno all’economia europea dalle tangenti. E l’Italia, dati confermati anche dalla Corte dei Conti, pesa per la metà del totale, con circa 60 miliardi. Del resto, anche uscendo dall’Europa e confrontandosi con il resto del mondo, il confronto resta impietoso. Transparency international, l’indice di percezione della corruzione, colloca l’Italia al 69° posto nel mondo. E anche per la Banca Mondiale il nostro Paese è agli ultimi posti in Europa.