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Torna l’ottimismo tra le imprese italiane. Nel mese di ottobre, secondo quanto rilevato dall’Isae, l’indice della fiducia industriale ha segnato un incremento passando da 90,7 punti a 91 punti, con un parziale recupero della caduta registrata in settembre.
In particolare, sono le stime sulle scorte di magazzino a spingere il clima di opinione: a giudizio degli imprenditori gli stock aziendali si sono infatti ridotti, con il relativo indice che è passato a 5 punti (in settembre era a 6 pt). Miglioramento che potrebbe preludere ad un risveglio dell’attività produttiva nei prossimi mesi, qualora si verificassero condizioni più favorevoli dal lato della domanda.
Incertezze invece si evidenziano sull’andamento della produzione: l’indice segnala di fatto un marcato ridimensionamento del livello corrente (il cui saldo al netto dei fattori stagionali si attesta a –10, da –6 di settembre) parallelamente ad un recupero al contrario della variazione mensile (da 4pt a 7pt in termini di saldo, sui livelli dello scorso novembre).
Segno rosso inoltre per i livelli degli ordini: dalle risposte fornite dagli industriali emerge una riduzione della domanda, che passa dai –12 punti del mese precedente agli attuali –14 punti, soprattutto per effetto della contrazione della domanda estera (-3 punti) rispetto a quella nazionale (-2 punti). Il peggioramento dei giudizi sugli ordini è diffuso uniformemente a livello settoriale, con segnali negativi più marcati nei beni di consumo (da –14 a –20 in termini di saldo); nei beni d’investimento a peggiorare è soprattutto la componente estera della domanda (da –18 a –13 il saldo), mentre in quelli di consumo le indicazioni negative vengono in particolare dal mercato interno (con il saldo che scende da –18 a –21).
Trend che dovrebbe migliorare per i prossimi mesi. Le previsioni delle imprese sono in sostanziale miglioramento rispetto a settembre per quanto riguarda ordini (+2 pt), produzione (+1 pt) e occupazione (+1 pt), ed è anche atteso un ridimensionamento delle tensioni sui prezzi. Le aspettative sull’andamento generale dell’economia italiana peggiorano però rispetto allo scorso mese, con il relativo saldo che si porta a -8, da -4 dello scorso mese.
Infine l’Isae ha rilevato anche le stime sull’uso degli impianti industriali nel periodo luglio-settembre. A giudizi negativi dal lato della domanda si accompagna anche una lieve discesa del grado d’utilizzo delle apparecchiature (dal 76,9% al 76,6% in termini destagionalizzati) ed un aumento di quanti giudicano la propria capacità produttiva ‘più che sufficiente’ (il 32% del campione, contro il 30% del secondo trimestre). In controtendenza, è invece segnalato in aumento il numero di ore lavorate, che, in termini di saldo mensile, recupera rispetto ai bassi livelli del secondo trimestre, attestandosi a 2 punti (-1 pt nella precedente rilevazione) tornando nuovamente positivo per la prima volta dal primo trimestre del 2001.