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Secondo i dati Istat, nel terzo trimestre il pil italiano è aumentato dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,8 per cento su base annua. Quest’ultimo dato risulta il più alto dal secondo trimestre del 2011, cioè da più di sei anni. In termini assoluti, il pil del trimestre è pari a 400 miliardi e 547 milioni di euro. A ottobre cala invece l’inflazione, diminuita dello 0,2 per cento su base mensile, ma rispetto ad ottobre 2016 aumenta dell’1 per cento.
«Il sistema italiano si è messo in moto» ha commentato il premier Paolo Gentiloni. «Questi risultati non possiamo disperderli, non possiamo dilapidarli, ma insistere e accelerare ancora su questa strada». I risultati si sono rivelati più positivi di quelli immaginati dalla Confindustria: il pil del terzo trimestre ha mostrato una crescita pari a quella della Francia e superiore a quello dell’Inghilterra, ma inferiore agli Stati Uniti. Nello stesso periodo infatti il pil, in termini congiunturali, è aumentato dello 0,5 per cento in Francia, dello 0,4 per cento in Inghilterra e dello 0,7 per cento negli Stati Uniti.
L’unico calo congiunturale del valore aggiunto è registrato nell’agricoltura, a causa del clima imprevedibile che ha avuto effetti negativi sulle campagne. Il valore aggiunto aumenta invece nei settore dell’industria e dei servizi.