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Lapplicazione di rigidi controlli su marchi e qualità può contribuire a rimuovere la disparità di trattamento tra Unione europea ed alcune aree del mondo in materia di accesso ai mercati e regolamentazione della produzione: la pensa così il 61% degli imprenditori intervistati, tramite televoto, al Forum internazionale della piccola e media impresa che si è tenuto nei giorni scorsi a Prato.
In base al sondaggio, il 63% degli intervistati ritiene che gli attuali problemi del sistema industriale europeo ed italiano relativo alle PMI dipendano dalle norme che regolano il commercio internazionale “solo in piccola parte”, in quanto “le cause dei problemi sono altre”. Alla domanda su possibili cambiamenti per quanto riguarda la presenza della propria azienda a livello internazionale, il 29,7% ha risposto di “sì” in quanto prevede di “consolidare l attuale struttura delle relazioni commerciali”. Il sondaggio rivela inoltre che secondo il 45,4% delle PMI il tasso di sviluppo nell’Unione europea nel 2004 non supererà il 2%, partendo da un minimo dell 1%. L anno scorso era della stessa opinione il 67,8% dei piccoli e medi imprenditori. Alla domanda su quale sarà il rapporto di cambio tra dollaro ed euro nell’ottobre 2004, il 53,2% ha risposto “stabile” (l’anno scorso era il 66,6%). Gli imprenditori hanno anche fatto conoscere le loro previsioni di crescita per il 2004: i più (39,4%) hanno detto che sarà “stabile o con crescita modesta” (l’anno scorso la pensava così il 30,3%). Circa l’aumento nel 2003 del proprio giro d affari, invece, il 48,3% ha sostenuto che rispetto a quanto previsto nel 2002 “la previsione era sovrastimata”. Riguardo alle previsioni di occupazione per il 2004, infine, il 29,7% ha annunciato che l aumento di organico nella propria impresa sarà “fino a cinque unità”, mentre il 25,4% ha detto che subirà una riduzione di organico “fino a cinque unità”.