Nel 2002 la crescita PIL in Italia è stata trainata dal Centro e Sud

Il rallentamento della congiuntura economica che ha caratterizzato il 2002, anno nel quale il Pil è cresciuto dello 0,4% rispetto al 2001, si è riflesso in modo differenziato nelle grandi ripartizioni territoriali.


La crescita del Pil risulta superiore alla media nazionale nel Centro e nel Mezzogiorno (rispettivamente +0,9% e +0,7%), è più contenuta nellItalia Nord Est (+0,1%), mentre registra una lieve flessione nel Nord-Ovest (-0,1%). Il risultato leggermente negativo del 2002 del Nord Ovest è da attribuire principalmente alle attività dellindustria in senso stretto e delle costruzioni, il cui valore aggiunto in termini reali si contrae rispettivamente dello 0,9% e del 2,1% (in media nazionale -0,1% e +0,5% negli stessi comparti). In calo risulta anche lagricoltura (-1,2%), sebbene in misura più contenuta rispetto alla media nazionale (-2,6%); i servizi hanno compensato le difficoltà degli altri comparti con una crescita dello 0,9%, analoga a quella registrata a livello nazionale. Anche la spesa delle famiglie per consumi finali evidenzia una flessione pari allo 0,2%, in linea con il dato nazionale (-0,1%). Particolarmente significativa è la caduta della domanda di beni durevoli (-2,9%), più lieve quella dei beni non durevoli (-0,1%), in leggera ripresa, invece, la domanda di servizi (+0,5%). Per quanto attiene gli aspetti occupazionali, linput di lavoro (espresso in unità di lavoro annue) cresce dello 0,8% (+1,1% il dato nazionale), con una riduzione della produttività del lavoro pari allo 0,7%. Per contro, la remunerazione del fattore lavoro aumenta più della media nazionale (+2,9% contro +2,4%), attestandosi sul valore di 33.127 euro.