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Primo sì del Parlamento alle norme contro corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e riciclaggio. L’aula del Senato ha dato il via libera al ddl con 165 sì, 74 no e 13 astenuti.
Durante la mattinata, l’Aula di palazzo Madama aveva approvato l’art.8, con 124 si, 74 no e 43 astenuti, che fissa per il reato di falso in bilancio per le società non quotate, con pene da uno a cinque anni. Quindi l’art.9 con 146 sì, 95 no e 8 astenuti, per l’introduzione nel Codice civile degli articoli 2621-bis e 2621-ter sui fatti di lieve entità nella valutazione delle false comunicazioni sociali nelle società non quotate.
L’art.10 del provvedimento, che modifica l’articolo 2622 del codice civile e fissa la pena della reclusione da tre a otto anni per gli amministratori di società quotate che si siano resi responsabili di false comunicazioni sociali, è stato approvato con 182 voti a favore, 85 contrari e 48 astenuti, mentre l’art. 11 ha ottenuto 205 sì, 56 no e un astenuto. Nel testo, si regolano le multe, in termini di quote azionarie, per i responsabili di falso in bilancio. Il testo passa ora alla Camera.
Il provvedimento è sulla strada giusta per il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, che lo definisce “uno strumento valido che contribuirà a rafforzare la prevenzione e il contrasto della corruzione nel nostro paese”. Ora, scrive in Ferri una nota, “occorre lavorare per un cambio di mentalità e per una cultura della legalità che sradichi fenomeni ed abitudini sbagliate in favore di atteggiamenti e stili di vita tesi al convinto rispetto delle regole”.