Spending review: in primis ridurre tasse

“Come già indicato il comitato interministeriale condivide l’idea che questo processo debba avere un obiettivo ambizioso pari al 2% del Pil entro il 2016, un obiettivo che vale 32 miliardi”. Così il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, alla conferenza stampa a palazzo Chigi sulla spending review.

“L’attività di revisione della spesa è un elemento cardine della politica economica di Governo” ha detto il ministro, sottolineando che il primo obiettivo da raggiungere con le risorse recuperate con la spending review è “la riduzione delle imposte e poi anche il finanziamento degli investimenti e la riduzione del debito. La revisione della spesa spero porti a un insieme di azioni che sostengano la crescita e rimettano in moto l’efficienza del sistema Paese, l’azione principale di contenimento del debito pubblico verrà dalle privatizzazioni e dal rientro dei capitali dall’estero”.

Il commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, ha spiegato che sono previste “due fasi di ricognizione tecnica, una all’inizio di dicembre fino a febbraio per consentire una decisione politica a marzo-aprile, la seconda fase tra fine maggio e metà-fine luglio come imput delle decisioni sulla legge di stabilità 2015. Potranno esserci cose che anticipiamo, ma il grosso arriverà alla fine di febbraio”.

“Consulteremo di frequente le parti sociali -ha poi aggiunto il commissario- questo è importante per creare consenso. Si punta a rafforzare la trasparenza anche attraverso la pubblicazione delle informazioni sulla spesa pubblica, la pubblicazione dei dati, e pensiamo di fare delle classifiche degli enti che si stanno comportando meglio e quelli non perfettamente efficienti”.