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Come negli ultimi anni, anche per il 2016 la nostra tavola rotonda traccia le tendenze per il settore dei prodotti vernicianti e dei suoi accessori.
E, come negli ultimi anni, la fotografia che ci restituiscono le industrie è quella di un settore tormentato, che risponde alla crisi ma che non riesce a superarla, che sente di avere le capacità di migliorarsi ma che si vede schiacciato da un contesto penalizzante, che vive ogni contrattempo con rassegnato fatalismo e montante insoddisfazione. Certo: nelle risposte troverete anche aziende orgogliose e soddisfatte di risultati davvero eccellenti, oppure convinte di poter migliorare tanto e ottimiste sul futuro, ma il clima generale è quello di chi vive la quotidianità con la faticosa consapevolezza che i risultati non corrispondono quasi mai alle aspettative, un po’ come se non si riuscisse a sfruttare completamente la potenza di un motore potente e sofisticato, penalizzato da una strada piena di buche e ostacoli.
Come leggere, altrimenti, la preoccupazione e l’insoddisfazione verso risultati di vendite e di fatturato che -in un’alternanza di picchi e crolli- non riescono mai ad avere continuità e a creare serie storiche attendibili? In questi anni abbiamo imparato che la stagionalità dei consumi non è più così certa, e che i mesi tradizionalmente favorevoli all’utilizzo delle vernici non sempre premiano le vendite dei negozi, oppure che i mesi invernali, da sempre negativi per le forniture di prodotti per esterno, conoscono un’inaspettata primavera.
In ogni caso, emergono anche segnali positivi: l’emergenza della gestione del credito è in forte attenuazione e la situazione decisamente migliorata, la distribuzione riacquista centralità quando si specializza, lavora sulla qualità dei prodotti e sviluppa la professionalità. Due segnali importanti per un settore che cerca nuove sicurezze prima di tutto all’interno di se stesso.
Buona lettura!